#113 - Atomic
Ciclostyle 113
Atomic
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Se ne sta parlando tanto, tantissimo. C'è chi l'ha amato, chi l'ha odiato, chi l'ha vivisezionato sotto ogni singolo aspetto politico, chi ha goduto per gli effetti speciali… Insomma: quando un film divide quasi sempre vale la pena vederlo e parlarne.
Ovviamente stiamo parlando di Oppenheimer, l'ultimo film di Christopher Nolan, che racconta alcune fasi della vita del celebre fisico a capo del progetto Manhattan (soprannominato dai più "quello della bomba atomica”). E sapete qual è la cosa più incredibile? Che questo film riesce persino a dividere i due autori di questa newsletter, che nella quasi totalità dei casi sui prodotti audiovisivi sono piuttosto allineati… ma con Nolan affilano i coltelli.
Cillian Murphy nudo mette d’accordo tutty
Chiariamoci, a entramby il film è piaciuto. Tutty e due abbiamo amato la centralità del tema politico, reso molto bene nella sua ambiguità di fondo: quanto ci si può spingere in là per sconfiggere "il male"? Dove si ferma l'ambizione dell'essere umano e dove comincia il delirio di onnipotenza? Cosa siamo disposti a fare per aiutare il prossimo e perché lo facciamo? Si può cambiare idea sul passato, dimenticando le proprie responsabilità? Dove finisce la coscienza e dove comincia l'ambizione? Ma soprattutto quante sigarette al giorno fumava Oppenheimer? Queste domande, grosse come macigni, sembrano guidare più dimensioni della riflessione politica del film: il rapporto potere/scienza nello sviluppo dell'atomica, il maccartismo, l'ambiguità della crisi di coscienza di Oppenheimer…
Siamo anche concordi nel lodare le abilità autoriali di Nolan. La regia è elegante e pulita, tamarra quel poco che basta per stupire lo spettatore. Ottime le incursioni più oniriche e simboliche, dove forse si poteva essere anche più coraggiosi, soprattutto nei mostri interiori di Oppy, fin dall’inizio della sua carriera. E che vogliamo dire della gestione della suspance? Da manuale. Senza contare l'ormai assodata abilità nel gestire strutture narrative complesse (qui ci sono almeno tre piani temporali diversi che si intrecciano; un film nel film che poi diventa un altro film), che in questo caso è perfettamente dosata e senza troppi autocompiacimenti.
per gli amanti della filologia: un primissimo Cillian Murphy integralmente nudo in 28 giorni dopo
Da qui però le opinioni della redazione prendono strade diverse. Enrico, per esempio, non è soddisfatto dei personaggi. Con Nolan però non lo è quasi mai. Non ama che siano così disincarnati: non mangiano, non cagano, non scopano (e quando lo fanno l'effetto è grottesco - anche quando non è voluto). E questo, dice, depotenzia un sacco l'attaccamento che prova per loro: gli sono tutti piuttosto indifferenti, senza immedesimazione né trasporto. Insomma, i personaggi di Nolan, per Enrico, sono semplici portatori di idee e di pensieri, e non sembrano avere una vita propria, un'anima. Ma bisogna dirlo: siamo già entrati nella pura soggettività. A qualcuno questo effetto straniante, questa precisione chirurgica, pur a scapito di un po' di emozione, può piacere…
D’altronde Enrico è addicted ai cine-panettoni… e Oppenheimer gli è piaciuto perché non è affatto un film di Nolan. È un film piacione in cui Nolan fa il tamarro ma a piccole dosi, limitandosi a farci pesare il fatto che andiamo a vedere il film in una sala non IMAX. Giusto per chiarire che il regista ha il Sole nel segno del Leone. Per il resto, si attiene scrupolosamente alla storia che racconta, ovvero quella del libro a cui il film si ispira: Oppenheimer: Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica (in inglese American Prometheus, ma questo non è un numero sui titolisti italiani, per cui va bene così). A parte per qualche dettaglio, che menzioneremo nei prossimi paragrafi.
Carolina è rimasta affascinata dalla figura di Jean Tatlock, che non conosceva e che ha una storia pazzesca ed è un personaggio incredibilmente affascinante. Spera fortemente in uno spin off su di lei, possibilmente non fatto da Nolan, a meno che non voglia mantenere tutto il film sulla linea della scena in cui Oppy deve ammettere in udienza di fronte alla moglie di averla tradita. LA scena del film, per quanto mi riguarda - di cui Enrico continua a non parlare, perché gli sta sul cazzo ammettere che Nolan abbia fatto centro con una scena che in pochi secondi spiega i limiti della monogamia… e quanto poco basti per risultare “perversi”. Peraltro, questo è il primo film di Nolan con significative scene di sesso. Christopher, continua così.
Dio benedica la monogamia e i drammi che ne derivano
Altra scena pazzesca è quella dell’esplosione della bomba. Al di là della suspance a cui arriviamo (pur sapendo perfettamente come andrà a finire), il fatto che sia così silenziosa, è fatta apposta per far trattenere il respiro a tutty, dentro al film e in sala. E a questo proposito, ci teniamo a far presente che probabilmente questo film racconta una storia che in molti non conoscono dettagliatamente e quindi ben venga che sia stato fatto. E voi direte - sì, ma è una narrazione parziale. Sì, come tutte. Come mostra il film stesso. La scelta registica del bianco e nero VS colori serve a mostrare due punti di vista circa le vicende di Oppenheimer - quello di Oppenheimer e quello di Lewis Strauss; la scena della morte di Tatlock ci mostra che vi sono dei dubbi circa il fatto che si sia trattato di un suicidio.
Ma, soprattutto, il film mostra le implicazioni fra politica e scienza; le posizioni interne a quella che definiamo “Scienza™️” - che non è affatto univoca, imparziale e compatta. Mostra come si possa essere definito il re del mondo un giorno e un comunista assassino il giorno dopo… per questioni che con la Scienza hanno veramente poco a che fare.
È un capolavoro? No, per niente.
È un film di Nolan meno riusciti di altri?
Sicuramente.
È un film la cui morale sembra essere - se non sei ebreo non diventerai uno scienziato degno di nota?
Eh dai un po’ sì.
Eppure c’è chi si è inteneritə a vedere Einstein-Yoda - forse il personaggio più tenerello di Nolan dai tempi di… Alfred della saga de Il Cavaliere Oscuro? E, secondo il nostro modestissimo parere, gli amanti del Nolan di Inception lo hanno sentito un brividino lungo la schiena nell’ultimissima scena, quella in cui si svela ciò che Nonno Einstein ha detto al nipotino Oppy. Perché? Perché quella scena è il corrispettivo della trottolina finale di Di Caprio.
E voi, Ciclosylosy del nostro cuore, avete già visto Oppenheimer? Che ve ne pare? Siete più Enrichisty o Carolisty? Quale scena vi ha colpito di più? Venite a farecelo sapere sul nostro canale Telegram!
A domenica prossima,
Enrico & Carol
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