L’ingegnere ha abbandonato la galassia caroloide o, per meglio dire, Caroloide ha premuto il tasto espulsione della navicella spaziale e ha detto ciaociao alla frequentazione degli ultimi 6 mesi. La solita litania del “voglio una relazione”/“io non voglio impegnarmi” ed eccoci qui, amicy, all’inizio della primavera con le dating app già roventi.
Data la mia ormai pluriennale esperienza con le suddette applicazioni, ho pensato di fornirvi una piccola guida all’uso nel caso in cui stiate pensando di scaricarne una o nel caso in cui le abbiate scaricate e non ne capiate bene le differenze.
No, non per voi che avete una relazione stabile e soddisfacente e vi divertite a leggere il numero ironico e sagace della vostra antropologa single preferita. A voi vi odio un po’ e vorrei ci fosse il modo di inviare questo numero solo a chi è single e un po’ patisce (salvo poi ringraziare il cielo di essere solə ogniqualvolta ci si interfaccia con l’amicə fidanzatə e i suoi problemi di coppia). Purtroppo non è possibile, soprattutto perché l’altra metà del cielo di questa newsletter fa parte della squadra dei fidanzatissimi e quindi un piccolo “ti odio” anche a te, socio.
Piccolo disclaimer prima di iniziare questa guida nonsense: io sono tendenzialmente eterosessuale. Ogni tanto prendo delle sbandate per delle donne ma non succede mai niente e, soprattutto, non ho mai capito come flirtare con una donna - neanche nelle app. Tendenzialmente, sono anche monogama. Capisco l’esigenza di aprirsi ad altre esperienze dopo un tot di tempo che si sta insieme, perché mi stufo del bagnoschiuma, figurati se non mi stufo del mio compagno, però iniziare una relazione come poli, no grazie. Quindi sarà una triste e patetica guida etero-cis-speriamo-non-troppo-patriarcale-almeno-quello-dai.
Dunque, nel 2024 mi rifiuto di pensare che ci siano persone che ancora usano Tinder. È un’app ormai obsoleta. L’ultima volta ci sono entrata nel 2016 ed erano tutti profili di coppia (di coppie etero) in cui l’uomo andava a caccia di unicorni (unicorno = la seconda donna per una threesome). Non usate Tinder, a meno che non vogliate ritrovarvi unicorni nel mezzo di relazioni totalmente disfunzionali in cui il sessismo e il patriarcato hanno vinto.
Bumble è nata come app femminista. Sta diventando Tinder, ma ci sono possibilità di incontrare persone decenti, una volta eliminati i profili dei palestrati con le foto dei loro petti nudi d’estate al mare. Quelli che non scrivono la bio io di solito li elimino a priori, ma per una tecnica più efficace circa i filtri, rimanete con me che ho la soluzione per voi.
Hinge è la app “seria”, non nel senso che ci trovate persone serie. Ci trovate la solita ciurma di uomini che non sanno comunicare neanche a gesti, ma almeno vi offrono la cena. Questa è la app di quelli che si pensano gentlemen, tendenzialmente hanno un buon lavoro. Sono anche tutti convinti di volere una relazione seria. In realtà hanno lavori di responsabilità e una vita piuttosto triste, sono convinti sia il momento giusto per fare una famiglia ed eccoli lì a brancolare nel buio delle loro vite. Vi ricordate la serie tv O.C.? Ecco, Hinge è la app di O.C. Famiglie altolocate che stanno insieme grazie agli psicofarmaci e all’alcolismo.
Feeld - la app freak-esoterica degli esseri umani che si pensano decostruiti perché hanno scelto lo yoga, il poliamore e la fluidità di genere (in molti casi anche la techno e l’MDMA, soprattutto se hanno lo smalto sulle unghie). Sono anche quell3 che hanno scoperto i kink e quindi cercano l3 partner sottomessə/dominatrix (a seconda del sistema familiare che hanno alle spalle). Nessuno lì dentro cerca una relazione seria perché le relazioni serie appartengono al passato e loro sono decostruit3. Ma sono anche tutt3 contrarie alle ONS (one night stand), perché la botta e via nel 2024 fa così maschio etero.Tendenzialmente, cercano persone con cui evitare di impegnarsi emotivamente ma con cui creare una sintonia psico-emotiva tale da poter esplorare le più perverse fantasie sessuali.
okCupid - la app per cercare lavoro. Sembra di dover inviare il curriculum vitae all’agenzia interinale. Richiede una costante performance perché a più domande rispondi, più possibilità hai di trovare match. Si hanno pochi match a disposizione al giorno perché sia mai che il dozzinale edonismo prenda il sopravvento sul serissimo compito di trovare qualcuno di decente con cui uscire a bere.
Coffee Meets Bagel - questa app è un po’ diversa dalle altre. È la prima che trovo il cui focus sono le relazioni impegnate. È una app per “serious daters”. Se cerchi flirt, scopamicizie e simili la app ti avvisa che il tuo profilo non verrà preso in considerazione. È stata fondata da 2 sorelle statunitensi con origini asiatiche. È il classico esempio di app pensata per un universo culturale non euro-americano all’interno del mondo occidentale. Il modo di pensare gli appuntamenti e le relazioni è molto diverso fra musi pallidi e altri contesti culturali, soprattutto il mondo musulmano, quello centro-asiatico e il mondo dell’estremo oriente. Al di fuori della nostra bolla occidentale, che si crede libertina, liberale e libera (e non capisce che in realtà ha perso il senso della responsabilità sociale), non esiste uscire per 6 mesi per poi sentirsi dire “no ma guarda io non cerco niente di serio”. Cosa cazzo ci sei uscitə a fare con me per 6 mesi? Per non stare da solə? Coffee Meets Bagel prova a porre fine all’inconsistenza di appuntamenti e relazioni delle dating app standard proponendo e promettendo di metterti in connessione con persone che si vogliono impegnare per davvero. Non con il principe azzurro o il partner compatibile con te, perché quello lo devi scoprire tu e nessun algoritmo potrà mai prevederlo o indovinarlo. Ma almeno hai la certezza di uscire con una persona che come orizzonte relazionale si pensa impegnatə con un altro essere umano e non terrorizzatə all’idea di impegnarsi con qualcunə.
Ciò detto, siccome comunque là fuori è una roulette russa, io da qualche settimana a questa parte ho optato per una tecnica un po’ sporca ma che per il momento funziona. Non mi sbatto più a guardare foto, leggere bio, cercare di indovinare se chi ho di fronte ha fatto almeno 6 mesi di terapia. Io metto like a tutti: faccio solo swipe right. Poi con quelli con cui matcho passo alla scrematura successiva, dopo una breve conversazione. Funziona molto meglio della selezione preventiva basata su bio inesistenti e fotografie di famiglia coi parenti spixelati. Dio mio che trash.
Questo mondo magico e misterioso delle app di dating ci affascina un sacco. L’idea di allargare potenzialmente all’infinito le nostre possibilità di incontrare “l’altr*” ci entusiasma, e contemporaneamente l’ingegnerizzare il tutto e metterlo al servizio di un algoritmo ci spaventa. Ne parlavamo giusto ieri in chat con un’amica, intrigata dall’idea di usare un’app per conoscere persone nuove, ma imbarazzata dall’idea che tutto sia fin dall’inizio finalizzato a costruire una (seppur potenzialmente effimera) relazione. Però, amicy, non è così anche per le relazioni che nascono da incontri “dal vivo”? Non accade anche dal vivo che si chieda a qualcuno di uscire, intrigaty magari da qualcosa di banale e superficiale, e ci si ritrovi innamoraty persy o profondamente delusy, magari perché l* matchat* di turno è noios*, brutt*, cattiv*, o perché ha in testa un tipo di rapporto molto diverso dal nostro?
E diciamocelo, quanto è bello (quasi febbricitante!) quello stato che precede il primo incontro, quando siamo immersi nelle nostre fantasie, quando giochiamo con le nostre aspettative, ipotizziamo scenari, gesti, situazioni, toni di voce, discorsi… Quanto è bello immaginare l’appuntamento prima che questo accada? E quasi sempre questa immaginazione diventa la base su cui valutare l’esito dell’appuntamento. Un po’ come quando andiamo a mangiare fuori: se ci aspettiamo una cena stellata e ci troviamo al McDonald’s, un po’ ci rimaniamo male, ma se abbiamo voglia di Nuggets unti e patatine flosce, sarà una serata più che appagante. Quindi l’idea che ci costruiamo è fondamentale per l’esito dell’appuntamento: la virtualità delle app non fa che dilatare questo spazio in direzioni prima mai esplorate.
La redazione di Ciclostyle lavora, da qualche mese, a una modellizzazione magico-scientifica di tutto ciò. Uno strumento per navigare nei reami della fantasia pre-appuntamento, per esplorare questi stati alterati di (in)coscienza ormonale, per capire se l’altr* ci piace e in che modo. Carol-Oracol e il Mago-Magister sono liety di presentarvi ufficialmente, per la prima volta, la Cazzomanzia. Cazzomanzia è un termine composto da due elementi: “cazzo”, che vuol dire cazzo, e “manzia”, dal greco “μάντις”, indovino. La Cazzomanzia è una pratica divinatoria che si basa sul costruirsi fantasie circa le parti anatomiche più pruriginose della persona che ci interessa.
Lo sappiamo, cary positivisy all’ascolto, che voi in queste cose non ci credete. Ma non è un atto di fede che vi proponiamo. Lo scopo più profondo della Cazzomanzia (come del resto avviene per l’alchimia o la cartomanzia) non è scoprire “davvero” attraverso la magia come sono fatti i genitali della persona desiderata (come l’alchimista non cerca davvero di produrre l’oro e l* cartomante non promette di dirti cosa ti succederà domani): è un’arte della proiezione delle proprie fantasie, vi permette di esplorarle, per capire cosa davvero vi interessa e in quale direzione i vostri desideri si stanno muovendo.
Ovviamente le fantasie e i desideri, di per sé, mutano radicalmente il nostro approccio e, di conseguenza, influenzano ciò che diremo e faremo: pensate alla famosa profezia che si autoavvera, o - se siete scienziaty fricchettony - a quella lettura piuttosto creativa del principio di indeterminazione di Heisenberg. Quindi il fatto di far emergere alla coscienza le nostre fantasie e i nostri desideri inconsci ci permette di essere più padrony del nostro futuro - e dell’esito dell’appuntamento.
Dunque, andando sul pratico: come immaginate il membro, o la vulva, o il seno, o gli stinchi, o qualsiasi altra parte anatomica vi ecciti, della persona che incontrerete domani? Coi genitali viene meglio l’esercizio, quindi vi consigliamo di concentrarvi su quelle parti anatomiche.
Che forma hanno? Che consistenza? Che calore? Come immaginate il tocco della sua mano sulla vostra schiena? Come bacia secondo voi? Cosa gli piace? Che espressioni del viso produce nel momento dell’orgasmo? Si tratta di una persona generosa, che pensa prima al vostro piacere, o egoista? Non abbiate paura di esplorare gli aspetti più pruriginosi della faccenda: pensate a ciò di cui di solito non si può parlare, perché sconveniente. Fluidi, mucose, posizioni, kink, parolacce: il piacere in fondo sta lì.
Ecco, indugiando su queste fantasie otteniamo due cose: capiamo meglio quali aspetti ci intrigano davvero di quella persona (la sua capacità di gestire il potere e la violenza? La dolcezza? Il calore? La remissività? La generosità? L’atletismo?); e cominciamo a porci delle domande su cosa vogliamo da quell’incontro.
E voi usate o avete usato dating app? Quale in particolare? Che processo mentale fate per selezionare le persone con cui uscire (anche al di fuori delle app)? E soprattutto, avete mai praticato la Cazzomanzia, pur senza conoscerne lo statuto epistemologico? Siamo curiosi di leggere i vostri commenti…
Io tontissima mi sono ostinata a leggere "cazzomànzia" finché non l'ho visto associato a cartomanzia e ho capito il riferimento 🤣
Mi immaginavo una cosa tipo transumanza ma di palestrati. Devo dire che la cazzomanzìa ha decisamente più senso!
Vitto
Bentornata tra noi bellissimy (single), Carol! Ho riso tantissimo leggendo questo numero, grazie. Io ho Bumble ma non ho capito niente su come funzioni e dopo aver fatto selezione ferrea già all'inizio e aver parlato con 4 persone, averne incontrata una che poteva essere un collega di lavoro ma senza la minima scintilla di attrazione da parte mia, lo lascio scoppiare di notifiche. Avrei veramente bisogno di conoscere 2 o 3 trucchi su come usarlo. ...per non finire tra le braccia dell'ingegnere compagno di classe delle medie con cui è rimasta guerra in atto perché io ero comunque più brava di lui a matematica : ))) (questa cosa si annuncia come pericolosissima; trovo molto interessante la mia parte intollerante verso gli ing). un bacione!